
Finalmente, dopo aver messo l’idea in programma da diverso tempo, trovo qualcuno che mi accompagna per affrontare il concatenamento delle dieci cime sopra i 3000 metri della Valle Malvaglia. Cime che fanno da confine tra Ticino e Grigioni. In realtà le vette, tralasciando l’Adula, sono nove. Il Piz de Stabi 3136m, sebbene fuori dalla linea di confine, è di passaggio e sarebbe dunque un vero peccato non salirci.
Io e Ronnie ci troviamo alle 02:30 a Malvaglia, saliamo fino a Fontané dove lasciamo la prima auto e saliamo parcheggiando la seconda a Cusiè. Ci incamminiamo verso le 03:10. Il cielo è stellato e ci sono circa 15°C.Condizioni perfette per camminare!
Raggiungiamo l’alpe di Quarnei in circa 45 minuti, imboccando, tra le mucche, il sentiero che porta al laghetto dei Cadabi. Appena sopra la cascata a quota 2400 metri attraversiamo il riale puntando verso est in direzione del Cengio dei Cadabi 2468m. Da qui in poi saliamo le Gane dei Cadabi immersi nella nebbia prestando particolare attenzione a mantenere il fiumiciattolo alla nostra destra per orientarci nel buio. A quota 2700m buchiamo lo strato di nebbia e la vista si apre sulla Valle Malvaglia. Raggiunto il Passo dei Cadabi il sole comincia ad illuminare le nuvole verso est. Da questo punto è possibile attaccare la cresta verso nord che porta alla cima dell’Adula percorrendo la “Via dell’amicizia”. Noi proseguiamo verso sud-ovest. Dopo circa tre ore ci troviamo sulla prima cima presente nella nostra tabella di marcia, ovvero la Lògia 3080m. Dopodiché scendiamo lungo la cresta.
Sia la discesa dalla Lògia che la salita al Pizzo Baratin 3037m risultano veloci. Dopo circa mezz’ora, infatti, raggiungiamo quest’ultimo. Il tratto di cresta che porta alla prossima cima, nonché terza tappa del nostro giro, è abbastanza pianeggiante ad eccezione dell’ultimo tratto nel quale bisogna affrontare alcuni facili tratti di arrampicata. Nell’arco di dieci minuti giungiamo al Pizzo Cramorino 3134m.
Abbiamo giusto il tempo per sgranocchiare qualcosa quando presto giunge già il momento di avviarci verso il Vogelberg 3218m. Qui la cresta risulta facile e divertente, al punto che in mezz’oretta ci troviamo in vetta al nostro quarto obiettivo. Altri venticinque minuti sul filo ci portano al Rheinquellhorn 3199m.
Sono circa le 08:00 e abbiamo alle nostre spalle la metà delle cime previste. Da qui in poi le distanze e i tempi tra una vetta e l’altra si allungano. Cominciamo la discesa sulla piacevole cresta che porta al Zapportpass. Dopodiché il percorso diventa pianeggiante fino al Pass de Stabi, dove passati alcuni laghetti, deviamo in direzione est per salire l’unico 3000 “straniero”: Il Piz de Stabi 3135m. Dopo quarantacinque minuti ci ritroviamo a scattare le foto all’ometto grigionese.
La settima cima da affrontare è il Puntone dei Fraciòn 3202m. Per raggiungerlo dobbiamo ripercorrere il tratto fino al passo. Successivamente percorriamo il filo in direzione sud che porta al Puntone dei Fraciòn. In trenta minuti siamo ai piedi della croce per la foto di rito. Dopo aver mangiato, ci avviamo verso la complessa cresta che porta al Passo di Giumello. Quest’ultimo risulta essere il passaggio chiave dell’intero giro: scendere lungo il filo di confine fino a quota 3100 metri. A destra della direzione di discesa proseguire verso la Valle Malvaglia, qui si vede un’evidente torre di roccia dalla forma quadrata, poi abbassarsi fino a quest’ultima e poco prima di averla raggiunta tagliare verso sinistra scendendo per le cengette fino a riprendere la cresta a quota 3040 metri. Questo tratto è particolarmente esposto. È possibile evitarlo ritornando fino al Pass de Stabi, poi scendere con l’aiuto della corda fissa d’acciaio verso est e da ultimo aggirare il Puntone dal lato grigionese per poi ricongiungersi al Passo Giumello. Una volta raggiunto quest’ultimo, ci siamo abbassati sul versante ticinese in modo da evitare le torri che conducono al Puntone della Parete che ci avrebbero fatto perdere diverso tempo, in quanto bisogna legarsi.
Una volta superato il Puntone della Parete, si ritorna in cresta a quota 2924 metri. Da questo punto, dopo un chilometro di filo, giungiamo al Piz Piotta 3121m. Sono trascorse due ore dall’ultima vetta.
La nebbia sale dai Grigioni diradandosi sulla cresta, nei successivi trenta minuti raggiungiamo la penultima vetta: la Cima Rossa 3161m. Sono le 11:50 e ci manca solo l’ultimo traguardo. Per completare al meglio questa giornata un’aquila mostra la sua bellezza volandoci a pochi metri di distanza. Purtroppo, questa rara visione non allevia il nostro dolore alle gambe che, a questo punto del cammino, comincia a farsi sentire.
Intraprendiamo la discesa fino alla Bocchetta di Cima Rossa per poi salire l’ultimo dei dieci pendii. Abbiamo impiegato quasi un’ora per arrivarci. Alle 12:30 la Cima dei Cogn 3062m è finalmente nostra! Dopo nove ore e mezza si conclude così la nostra avventura in cresta. Purtroppo, bisogna ancora affrontare la lunga discesa che conduce a Fontanè passando per l’Alpe di Piotta. Discesa che dura due ore e trenta per un totale di circa dodici ore.
Informazioni utili
- distanza 27km
- dislivello positivo totale 3000 metri
- dislivello negativo totale 3400 metri
- durata 12 ore
- eventuale punto d’appoggio: Capanna Quarnei
- noi abbiamo percorso l’intero giro senza usare corda e imbrago ma per sicurezza li avevamo nel sacco.
Tempistiche e riferimenti
- 03:10 partenza da Cusié
- 03:55 Alpe di Quarnei
- 06:00 Lògia
- 06:30 Pizzo Baratin
- 06:50 Pizzo Cramorino
- 07:20 Vogelberg
- 08:00 Rheinquellhorn
- 08:40 Piz de Stabi
- 09:15 Puntone dei Fraciòn
- 11:15 Pizz Piotta
- 11:45 Cima Rossa
- 12:30 Cima dei Cogn
- 15:00 Fontanè













