tratto da Voce di Blenio del marzo 1997
Lo ha deciso l’assemblea della SAT Lucomagno
Dopo aver costruito ed inaugurato, nel 1995, la nuova capanna Scaletta, la SAT Lucomagno intende ora risanare il vecchio rifugio situato a due passi dal nuovo edificio. Lo ha deciso lo scorso 22 febbraio a Olivone l’assemblea della SAT Lucomagno approvando il relativo credito di 65 mila franchi.
Pur realizzando la nuova capanna, fin dall’inizio il sodalizio bleniese non ha mai manifestato l’intenzione di abbandonare il vecchio rifugio. Quest’ultimo, realizzato in legno, fu costruito dall’esercito presumibilmente nel 1942 unitamente ad altri sei rifugi simili ubicati lungo l’altipiano della Greina. Attualmente, lo stesso rappresenta il solo rifugio della regione rimasto allo stato originale (altri sono stati distrutti, altri – due – modificati da privati). Inoltre, malgrado i suoi 54 anni di vita, si é potuto constatare come molti escursionisti e alpinisti desiderino passare la notte proprio sotto il suo tetto. Molto viandanti hanno così dimostrato di apprezzare la decisione della SAT di mantenere il vecchio rifugio, e ciò principalmente per motivi di affezione (sono in molti ad avere buoni ricordi di un pernottamento) e per motivi storici. Il semplice edificio rappresenta infatti una concreta testimonianza di un periodo molto difficile anche per i cittadini svizzeri.
Non va dimenticato, poi, che quando la nuova capanna é completamente occupata, lo stesso può ospitare ulteriori sedici persone.
Già in fase di progettazione della nuova Scaletta si era pensato di adibire la vecchia costruzione a rifugio invernale dato che il suo volume esiguo riduce di molto i problemi di riscaldamento e di pulizia.
Gli interventi previsti sono stati illustrati – nel corso dell’assemblea, dal responsabile del progetto Elio Devittori e consistono principalmente nella creazione di un’apertura invernale sulla parte ovest del rifugio, nel risanamento e nell’impermeabilizzazione dell’edificio, nella sistemazione dell’impianto di illuminazione e nella posa di un telefono di soccorso. L’apertura invernale (una sorta di piccolo corridoio) permetterà di accedere facilmente al rifugio durante l’inverno, quando l’edificio é quasi completamente sommerso dalla neve. La stessa fungerà pure da piccolo deposito per la legna e per sci e scarponi. Questa entrata, realizzata praticamente al posto dell’attuale terrapieno, non modificherà la caratteristica del rifugio stesso. L’aspetto esteriore della costruzione, inoltre, verrà mantenuto rivestendo ancora parete e tetto con scandole in legno.
I lavori inizieranno appena le condizioni meteorologiche lo permetteranno.
Nel corso dell’assemblea, il presidente della SAT Marcello Monighetti ha inoltre annunciato alcune attività innovative proposte per la nuova stagione ’97 come la partecipazione all’Expo Tre Valli, le giornate naturalistiche alla Scaletta con Daniele Carraro, e un’uscita in raft nei Grigioni.
Al termine dei lavori assembleari, vi sono stati alcuni avvicendamenti in comitato: Arturo Pagani, responsabile della capanna Scaletta, ha lasciato la sua carica a Nedo Maestrani; a Mirko Solari, per diversi anni stimato cassiere, é subentrato Emilio Aspari, mentre a Daniele Valchera – da ben 10 anni attivo in comitato dapprima come membro e poi come segretario – é subentrata Mara Zanetti.
Un caldo applauso ha concluso l’assemblea ringraziando chi ha lasciato il comitato e salutando i nuovi membri. Il comitato é completato da Marchello Monighetti (presidente), Marco Canepa (vicepresidente e responsabile capanna Dötra), Daniele De Giorgi (gite), Claudio Palà (palestra roccia e attività giovanile), Gianpietro Canepa (sentieri) e Nello Bruni (colonna soccorso).
Il prossimo appuntamento é ora fissato per sabato 22 marzo quando, alle Scuole Medie di Acquarossa, si terrà l’assemblea dei delegati della Federazione alpinistica ticinese (FAT).